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A Simple Report.

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From the Human Rights Watch: ” … Waterboarding. Mock executions. Forced nudity. Shackling wrists and ankles in painful,stress positions. Locking someone for days in a confined, dark,coffin-like box. Threatening people, naked and hooded, with power drills, rape, and death. Exposing human beings to continuous loud music and light. Depriving them of sleep. Threatening to harm a person’s family...”

Why of the 6,000-page report compiled by the US Senate Select Committee on Intelligence only 525-page were released?

A report that detailed the actions of CIA officials.

A report that took over 5 years and 40 Million to be completed. $40 Million of our money.

Why?

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Imagine…

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Everywhere: From Gaza to Missouri, From Iraq to my backyard in Chicago

 

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Good Night, Woman.

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Ciao, Maya.

(Maya Angelou, 1928-2014)

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L’Ultimo Cantore: Isaac Bashevis Singer (III)

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…Forse ancora influenzato dall’opera del fratello, scrive un vasto romanzo epico sullo stile dei Fratelli Ashkenazi, La Famiglia Moskat, considerato, nonostante alcuni suoi difetti come uno dei suoi lavori migliori di quegli anni e che verra’ tradotto in piu’ lingue. Sulla falsariga di questo successo inizia un’altra saga familiare: La Fortezza che verra’ pubblicata per tre anni consecutivi sul Forward e nel frattempo scrive uno dei suoi racconti piu’ belli: Gimpel L’Idiota (1953) pubblicato sulla rivista letteraria Partisan Review e che gli dara’ un’altra dose di notevole fama.

Le maggiori riviste americane pubblicano regolarmente i suoi lavori e inizia cosi’ la produzione di due romanzi lunghi: Shadows on the Hudson e A Ship To America. Noonday pubblica la sua prima raccolta di racconti: Gimpel The Fool and Other Stories. Con il romanzo il Mago di Lublino (1958-59), Singer abbandona le saghe familiari ad ampio respiro e concentra i suoi sforzi su un solo personaggio trainante.

Lo Schiavo e’ il romanzo successivo, che riceverà’ critiche eccezionali diventando un bestsellers internazionale. Con questo successo la fama di Singer decolla definitivamente. Stringe un forte sodalizio con gli editori Farrar, Strauss & Giroux, con i quali da questo momento pubblicherà i suoi lavori.

Arrivano altre grandi soddisfazioni. Edmund Wilson per la prima volta propone il suo nome per il Premio Nobel e il New Yorker gli mette a disposizione un’intera redazione per la revisione del  racconto The Slaughter che intende pubblicare.. Dal 1966 al 1968 esce il famoso Nemici, Una Storia D’Amore che diventerà un libro sei anni dopo.

E’ di questi anni l’inizio della sua scrittura autobiografica con Alla Corte di mio padre e successivamente con Un ragazzo in cerca di Dio e Un giovane in cerca d’amore.

Prende a scrivere anche storie per ragazzi, la cui prima di una serie fortunata sarà Zlateh the Goat. Tiene centinaia di conferenze, interviste e letture negli Stati Uniti e in Israele. Per la raccolta di favole A Day of Pleasure vince il prestigioso National Book Award. Escono i racconti Un amico di Kafka e a puntate come sempre sul Forward, Il Penitente.

Si dedica anche al teatro pressato da continue richieste, componendo opere come The Mirror, Schlemiel The First, Yentl TeheYeshiva Boy. Nel 1973 per la raccolta di racconti Una corona di piume, ottiene per la seconda volta il National Book Award.

Dal 1974 ovviamente sul Forward esce a puntate Shosha, storia del suo amore per la bambina vicina di casa. Uscira’ quattro anni dopo in libreria raggiungendo un nuovo e incredibile successo.

Nel 1978 riceve il Premio Nobel.

Vengono pubblicati Vecchi Amori e Perduto in America, ennesimo capitolo della sua produzione autobiografica. Pubblica  stavolta con l’editore Doubleday Conversation with Isaac  Bashevis Singer (1985).

Nel 1987 subisce un’operazione agli occhi dalla quale fatica a riprendersi, ma nonostante questo continua imperterrito a scrivere Il re dei campi nel 1988 e nel 1991 l’ultimo suo lavoro, Schiuma.

Morirà’ pochi mesi dopo: il 17 luglio 1991.

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L’Ultimo Cantore: Isaac Bashevis Singer (II)

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…La vita cambia radicalmente per Isaac. Continua il suo allontanamento dai costumi chassidici. Ha una relazione, la prima di una certa serieta’ con una donna più grande di lui: Gina Halbstark. Nel 1925 scrive il racconto In the World of Chaos, in cui il protagonista e’ un cadavere che non sa di essere morto. A questo seguono altri racconti, tra cui Oyf Der Elter (In Vecchiaia). Prende  a fare traduzioni di opere importanti della narrativa moderna , come Pan di Knut Hamsun, Romain Rolland  di Stefen Zweig e Niente di Nuovo Sul Fronte Occidentale di Enrich Maria Remarque.

Nel 1934 esce a puntate sul periodico Globus, quello che poi diventera’ il suo primo e unico romanzo pubblicato in Europa e che restera’ uno come uno dei suoi piu’ belli: Satana a Goray. La critica che riceve e’ senza dubbio positiva, anche se qualcuno lo accusa di non aver presentato gli ebrei sotto una buona luce specialmente in un momento di pericoloso antisemitismo.

Il 1935 diventa l’anno della svolta nella per Singer. Lascia la Polonia, dove l’aria iniziava a diventare pesante per gli ebrei, cosi’ come in molti altri paesi europei, ed emigra negli Stati Uniti su invito del fratello Israel, che l’anno prima era divetato redattore del quotidiano americano-yiddish Jewish Daily Forward. Partendo, oltre alle ansie e ai timori per il suo futuro, Isaac lascia Runya, la donna da cui aveva avuto il suo unico figlio: Israel. Anche se madre e figlio gia’ vivevano nell’Unione Sovietica, dove Runya, fervente comunista si era rifugiata. Lei in seguito si sposera’ con un commerciante ebreo e andra’ a vivere in Israele, mentre il figlio diventera’ giornalista e traduttore di alcune delle opere di suo padre.

Ma la vita negli Stati Uniti come per molti altri emigranti all’inizio non si presenta facile.  Arrivato con un semplice visto turistico, Singer ha grossi problemi di ambientamento oltre che di carattere legale. Subisce insomma un vero e proprio shock culturale. In seguito dira’ “…avevo l’impressione di aver perso le mie radici e di non poter piantarne altre in questo paese…”. Anche la sua vena creativa segna il passo. Sul Forward pubblica solo qualche articolo e usa spesso gli pseudonimi di Isaac Warshawasky o David Segal. Addirittura non riesce a completare il romanzo iniziato a Varsavia; Messias the Sinner, mente il fratello piu’ grande con l’eccellente romanzo I Fratelli Ashkenazi raggiunge la fama letteraria. I suoi parenti che erano rimasti in Polonia vengono deportati e moriranno di assideramento e stenti.

Nel 1937, durante una breve vacanza suoi monti Catskill, Singer incontra un’emigrante tedesca, sposata e madre di due bambini: Alma Wassermann. Isaac e Alma inizieranno una relazione clandestina che terminera’ con il loro matrimonio qualche anno dopo. La Wassermann sara’ una presenza molto importante a fianco di Singer che come lei stessa ha ammesso una volta, non aveva un carattere facile.

Di li’ a poco entra a far parte dello staff regolare del Forward e riprende a scrivere. Purtroppo nel 1944 a soli cinquant’anni muore d’infarto il fratello. la scomparsa di Israel ha su Singer un doppio effetto. Se da un lato egli piange la scomparse del suo maestro e padre spirituale, dall’altro avverte la liberazione di quel senso d’inibizione che il celebre fratello involontariamente gli causava.

Gli giunge una nuova ispirazione e scrive alcuni racconti lunghi racconti: Zeidlus il Papa, Dal Diario di Un Non Nato, La Distruzione di Kreshev. Chi leggera’ questi racconti non riesce a capacitarsi, pur se scritti in modo magistrale, a chi possano interessare quelle storie piene di spiriti e demoni in una Polonia sparita che non esiste piu’. Eppure, nonostante lo scetticismo, i suoi lavori iniziano a prendere piede tra i lettori, lanciando chiari segnali del successo che di li’a poco arrivera’…

(continua)

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Che direbbe Che Guevara?

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Questo e’ tempo di nani.

Guardate per favore Putin che litiga con Obama. Osservate la faccia rotonda e vagamente ebete di Cameron, il quale non dice mai nulla di importante. Senza dimenticarci certo dell’aria da ragioniere spiantato di Hollande che sta diventando famoso solo per essersi sbattuto un’attrice di media notorieta’. L’espressione da viola appassita dell’Angela Merkel mi fa sentire solo. Forse e’ la donna piu’ potente d’Europa ma perche’ gli altri in fondo non sono nessuno.

Non posso certo parlare dell’Italia. Ma chi? Berlusconi? Letta? O il carino Renzi? Mamma mia (mai come questa volta necessario), noi italiani non possiamo neppur far parte di un circo di periferia, di quelli di una volta. Di quelli che nemmeno Fellini.  Quelli con l’unico leone magro. L’elefante mezzo cieco, lo struzzo zoppo e  la donna barbuta.

Via siamo seri. Questo e’ tempo di nani.

Piccole invasioni. Rivoluzioni da twitter. Le masse in strada, spesso per finta. Senza comprendere i veri motivi per le rivoluzioni. Parliamo di liberta’ e lasciamo morire migliaia di Siriani. Da tre anni, nessuno fa mai veramente nulla. Gia’, e io twitto. In fondo non c’e’ mica il petrolio in Siria.

Dove sono le idee? Quelle vere, grandi, quelle che hanno cambiato il mondo e la gente. E quei giganti di una volta che che il mondo se lo portavano davvero sulle spalle, che fine hanno fatto?

Il Che, almeno lui agli ideali credeva. In prima persona. E’ per questo che e’ morto ucciso da sicari boliviani pagati dalla Cia. Il Che aveva due palle di ferro. Che direbbe ora il Che di tutti noi? Lui non si nascondeva. Lui, il Che parlava per chi non aveva voce.

Ma lui era il Che, e noi solo un mondo di nani.

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L’Ultimo Cantore: Isaac Bashevis Singer (I)

Singer

Oggi, troppo spesso tendiamo a dimenticare. La nostra memoria diventa sempre piu’ debole e obliqua. Molti non hanno piu’ voce. Essa e’ stata spazzata via dal tempo o dalla violeza. Umilmente Attenti Al Lupo cerca di raccontare chi non puo’ piu’ farlo. Isaac Bashevis Singer e’ stato il grande narratore dell’ebraismo orientale, quello stesso che e’ stato spazzato via dalla follia nazista.

Proviamo dunque a ricordare.

Isaac Bashevis Singer nasce nel piccolo villaggio polacco di Leoncin il 14 luglio 1904. Figlio di Pinchos Mendel e Basheva. Il padre rabbino, e’ un fervente seguace del movimento chassidico, una corrente mistico-popolare fondata nel XVIII secolo dal Baal Scem Tov, in opposizione al razionalismo e al formalismo talmudico. Il padre si Singer e’ un uomo estremamente pio e interamente dedito a Dio e alla preghiera mentre la madre e’ costretta a preoccuparsi della vita quotidiana della famiglia che da un punto di vista economico non naviga certo in buone acque. Per questo motivo i Singer decidono di trasferirsi prima a Radzymin (1907) e l’anno successivo a Varsavia, capitale della Polonia e centro piu’ importante del giudaismo orientale.

La famiglia Singer andra’ ad abitare in un appartamento minuscolo e malsano di via Krochalma nel cuore del quartiere ebraico; quella stessa via che tornera’ spesso nei suoi scritti  come uno degli habitat preferiti dai protagonisti delle sue storie. Infatti nella Krochalma la tipologia umana e’ talmente varia da essere perfetta per la creazione di molti  variegati ed indimenticabili personaggi singeriani. Ladri, rabbini, prostitute, madri di famiglia, giovani studenti di yeshivah e avventurieri di ogni risma.

Anche a Varsavia pero’ la vita non si rivela tra le piu’ facili. In piu’ i genitori di Isaac per convincerlo dell’esistenza di Dio prendono a narrargli innumerevoli storie di demoni, diavoli, spiriti malvagi che vengono sulla terra per dannare gli uomini in generale e gli ebrei in particolare. alla sua angoscia infantile Isaac trova conforto nell’amicizia della piccola Shosha, sua vicina di casa e coetanea che gli dara’ lo spunto per il magnifico personaggio, forse uno dei piu’ belli di tutta la sua narrativa, dell’omonimo romanzo.

Negli anni antecedenti la prima guerra mondiale (dunque quando era ancora molto giovane) Isaac pur senza maneggiare perfettamente l’alfabeto ebraico, inizia a leggere di nascosto la Cabbala cioe’ l’insieme delle dottrine mistiche ed esoteriche della tradizione ebraica che riguardavano Dio e i misteri piu’ profondi dell’universo e che si ritenevano fossero rivolte a un numero esiguo di persone. Inizia anche a scrivere, e nei suoi primi appunti dimostra di non gradire l’educazione ebraica tradizionale, come infatti ha detto  lui stesso “…tutto era peccato nella nostra casa…disegnare era peccato…correre anche…tutto insomma aveva una chance di diventare peccato…”.

Nel 1914 la famiglia Singer si trasferisce finalmente in un’appartamento piu’ grande, addirittura con il bagno e l’allacciamento del gas. In questo periodo il fratello maggiore Israel Joshua, inizia ad occuparsi di letteratura e filosofia e a dubitare nello stesso tempo di Dio e del libero arbitrio e influenzando in questo modo il giovane Isaac. E’ bene ricordare che Israel Singer diventera’ a sua volta un grande scrittore, autore di epici ed indimenticabili romanzi di grande respiro storico e narrativo come I Fratelli Ashkenazi e La Famiglia Carnovsky.

Isaac intanto, prende a trascurare le letture religiose e strettamente ebraiche avvicinandosi anch’egli a letture profane. Di nascosto dal padre legge Delitto E Castigo di Dostoevskij e scopre Spinoza di cui si appassionera’ oltre misura. Con il procedere della guerra, a Varsavia giungono schiere di fuggiaschi russi e scoppia un’epidemia di tifo. Il fratello Israel che aveva disertato la chiamata alle armi ed era scomparso per alcuni mesi, riesce a pubblicare il suo primo racconto sulla vita chassidica in Polonia. Varsavia non e’ piu’ abitabile, e i Singer, tranne il padre di Isaac, Pinchos Mendel, si trasferiscono in campagna  a Bilgoray, paese d’origine della madre. In questo periodo, Isaac, inizia  a leggere Strindberg, Turgeniev, Tolstoj, Maupassant, Cechov ed inizia a dare lezioni d’Ebraico per guadagnare qualche soldo.

Nel 1919 torna a Varsavia per andare a studiare nel seminario rabbinico di Tachkemoni; ma nel giro di qualche settimana l’abbandona, anche perche’ quello che gli veniva insegnato, lui, Isaac, lo conosceva gia’. Nel frattempo il fratello Israel diventa coeditore della rivista Literarische Blatter e gli trova un posto da correttore di bozze. Isaac pero’ non riesce a scrivere nonostante ci provi con tutto se stesso. Medita addirittura il suicidio. Poi finalmente ha un’illuminazione: capisce che per scrivere deve usare la sua lingua, quella che ‘e veramente sua.

L’Yiddish. D’ora in poi scrivera’ solo in questa lingua…

(continua)

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Che Fine Hanno Fatto I Tre Porcellini?

war-criminals-rumsfeld-bush-cheney-politics-1366279271 Mi rendo conto che questo mio post puo’ sembrare obsoleto dunque in ritardo. Considerando  pero’ questo nostro particolare tempo storico tende per certo ad avere la memoria corta mi e’ sembrato giusto parlare ancora una volta dei tre porcellini. Abbiate pazienza che in fondo si tratta solo di memoria storica.

Nel mio ultimo post ho suggerito l’idea che per i Vescovi cattolici (quelli colpevoli sia chiaro) sia istituito un tribunale speciale, una specie di Tribunale di Norimberga dove essi vengano giudicati per crimini contro l’umanita’. Molti di voi approvano questa mia idea e per questo vi ringrazio.

Ma non finisce qui.

Eppure in questo nostro e grande pazzo mondo, ci sono altri criminali di guerra in pectore che bellamente se la spassano (almeno credo) nonostante si siano macchiati a mio avviso di grandi crimini. E l’hanno fatta franca. Sono liberi. Rispettati. Riveriti.

In questo caso mi riferisco a tre anime nere che hanno contribuito a creare un mondo peggiore, basato sulla paura e sulle ombre. Hanno creato un mondo particolare  che gira esclusivamente intorno al loro interesse che e’ legato alle grandi potenze industriali del petrolio e delle armi.

Hanno contribuito alla morte di centinaia di migliaia di essere umani, civili e militari con la scusa che volevano proteggerci.

Hanno innescato una spirale verso il basso di natura economica che ha causato la piu’ grande crisi finanziaria degli ultimi novant’anni.

Hanno violentato il codice internazionale attaccando paesi senza alcuna prova effettiva.

Hanno creato prigioni illegali dove si torturano i detenuti i quali sono fino a prova contraria innocenti.

Hanno deliberatamente ignorato LA TERZA CONVENZIONE DI GINEVRA nonché il WAR CRIMES ACT

Addirittura la Corte Suprema degli Stati Uniti nel 2004 (Rasul Vs Bush) ha giudicato che i prigionieri hanno il diritto legale di essere “giudicati” da una corte imparziale.

Dunque come nel caso dei Vescovi Cattolici colpevoli di nascondere i crimini dei preti pedofili, mi chiedo se non sia giusto portare quelli che io considero i maggiori responsabili di guerre ingiuste e di aberrazioni del diritto internazionale e di veri e propri crimini contro l’umanita’ davanti ad un tribunale. Mi riferisco a George W Bush, Dick Cheney and Donald Rumsfeld.

Non mi dimentico e’ chiaro di quelli che sono stati parte integrante e volenterosa di questa meschina “banda dei tre” o come a me piace chiamarli i “Tre Porcellini” e cioe’: Condoleza Rice, Colin Powell, Paul Wolfwitz e l’ineffabile John Yoo.

Non sono pazzo. So benissimo che questo non accadrà. I tre porcellini finiranno la loro vita in Santa Pace, onorati da servi, giullari e laccaculo.

Forse.

In fondo si tratta solo di memoria storia.

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Noi Padri

la luna e tuMe ne stavo seduto al O’Hare International Airport di Chicago bevendo un americano grande con 2 extra “shots” di espresso in attesa d’imbarcarmi su un volo verso la east coast. Il mio sarebbe partito in pochi minuti. Un uomo enorme continuava a mangiare da un contenitore di plastica qualche cosa di strano che non riuscivo ad identificare. Un gruppo di assistenti di volo passo’ vicino a me rumoreggiando come fossero uno stormo di laridi.

Fuori dalle grandi vetrate il sole picchiava impietoso su grossi aerei addormentati al terminal. La luce del primo pomeriggio ballava coraggiosa sulle ali di quell’aereo che in pochi minuti mi avrebbe inghiottito nel suo ventre capace, insieme ad occhio e croce, a un centinaio di altri viaggiatori che come me attendevano vacui e stanchi il loro destino.

Pochi attimi prima che l’agente del gate iniziasse il suo tipico rosario pre-volo, un uomo anziano saluto’ cordialmente un altro viaggiatore molto piu’ giovane, un uomo abbastanza distinto di quarant’anni circa che indossava una maglietta con su scritto la parola “NASA”. Quella che segue e’ piu’ o meno la loro conversazione:

“Salve, lavori alla Nasa?” chiede l’uomo anziano.

“Si, infatti lavoro alla NASA”

“Che coincidenza, anche mio figlio”

“Davvero? E come si chiama?”

“Thomas D.”

“Accidenti, ma io lo conosco!!”

“Incredibile! Ehy Louise, Il signore conosce Tom!” dice l’anziano tutto eccitato alla moglie. Come risposta, la signora si alza dal suo sedile e simile alla lumachina di Pinocchio si avvicina ai due.

“Dove vai?”

“Sono in transito da Huston a Boston”

“Che coincidenza, anche noi…e cosi’ conosci Tom?!”

” Assolutamente! un’ottima persona e…un grande astronauta”

Avrei voluto che voi foste con me, al terminal H1 aspettando un volo qualsiasi verso una qualunque citta’ dell’East Coast. Se lo foste stati avreste visto l’espressione di gioia illuminata e profondo orgoglio del vecchio signore. Era un lampo d’orgoglio verso il figlio, di benessere sereno da parte di un padre che sente di aver fatto tutto il proprio dovere. Ma soprattutto era amore. Puro. Perfetto. Amore verso il figlio. Credo non perche’ gli astronauti al mondo sono solo pochi, veramente pochi.

Ieri sera ho accompagnato mio figlio Marco Alexander al suo primo allenamento di pallacanestro con la squadra della sua scuola (fa la quinta elementare). I ragazzini erano palesemente felici di iniziare una nuova avventura nella loro vita. Quasi tutti sfoggiavano magliette raffiguranti D-Rose, L.James e i Bulls di Chicago e i Lakers di LA.

I due allenatori, erano gentili ma fermi allo stesso tempo, spiegando le varie tecniche di tiro, stoppaggio, quello che insomma forma le basi di questo sport.

Sedevo all’angolo piu’ lontano della palestra osservandoli attentamente. Vedevo Marco, correre con entusiasmo cercando di mettere in pratica gli insegnamenti dei suoi allenatori. Devo ammettere che dopo un poco avevo smesso di guardare gli altri bambini. Essi erano diventati per me una galassia nebulosa e lontana. Guardavo solo il mio Marco, che giocava a pallacanestro correndo felice e serio sul parquet. Palleggiava a fatica una palla forse troppo grande per lui, lanciandola in un canestro troppo lontano. Distante quasi fosse la luna.

Marco divento’ allora il mio piccolo astronauta. E son convinto che se qualcuno mi avesse visto in quel momento forse avrebbe letto nei miei occhi lo stesso orgoglio del padre dell’astronauta all’aeroporto di Chicago.

Sono certo che vi avrebbe letto anche un grande amore. Infinito come l’Universo.

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PAX AMERICANA

L’ultimo caso e’ avvenuto un paio di giorni fa in Texas nel Lone Star College di North Harris. 2 vittime, ha seguito solo di poco la sparatoria avvenuta nel parcheggio di un altro college in Kentucky che a sua volta ha seguito la sparatoria di Albuquerque in New Mexico  dove un quindicenne ha sparato su padre, madre e tre fratelli.

Questi casi hanno seguito quello del venti Dicembre di Newton in Connecticut. Che naturalmente ha seguito qualche altro caso e che a loro volta sono stati preceduti da altri.  Negli Stati Uniti, ufficialmente un paese in pace con i vicini, senza guerra civile, senza eserciti nemici che occupano il territorio, avvengono più’ omicidi commessi con armi da fuoco che in un nessun altro paese. Anche di quelli in guerra.

12,179 persone sono state uccise l’anno scorso con pistole, mitragliatrici, fucili e via dicendo.

44,769 sono state ferite.

2,966 bambini e adolescenti sono stati uccisi.

14,008 sono stati feriti.

Ammettiamolo: Il Secondo Emendamento della Costituzione e’ soltanto la scusa usata dai trafficanti di armi (io li definisco in questo modo) per arricchirsi sulla pelle di poveri disgraziati. La NRA e’ un’associazione malvagia che dovrebbe essere bandita come organizzazione criminale, mentre invece, grazie ai soldi guadagnati sul sangue delle vittime riesce ad influenzare il Congresso Americano. Questa non e’ vera democrazia. A volte ho l’impressione che sia la Cuba pre-Castro.

Il Secondo Emendamento e’ un’affermazione obsoleta scritta nel 1791 in un contesto storico completamente diverso da quello di oggi. Lo si riconosca una volta per tutte.

Per circa due secoli la Roma Imperiale ebbe un periodo di relativa pace, conosciuto come la Pax Romana.

Avremo mai una vera Pax Americana?

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