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January 27,1945-2015. Keeping the Memory alive.

Let’s not forget. Not now, not ever.

KZ Auschwitz, Einfahrt

 

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A Decalogue for Peace (II)

Edward_Hicks_-_Peaceable_Kingdom (Edward Hicks, The Peaceable Kingdom 1826)

  1. Say you are sorry
  2. Put yourself at the periphery
  3. Be courageous
  4. Trust. Even if it hurts
  5. Be loyal
  6. Take a chance
  7. Understand who is different
  8. Don’t judge
  9. Show your hands
  10. Again. Talk about Peace

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I AM CHARLIE

Andrea_Mantegna,_lamento_sul_cristo_morto,_dettaglio

Aujourd’hui Je suis français.

 

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OBVIOUSLY, CHAOS

Chaos.

The last Italian elections  have proven, yet again, the fundamental impossibility for Italy to be a normal country. A country where people find work, pay fair and just taxes, and is represented by honest and experienced people.

A country where the sky is blue, and the yellow sun shines kindly over children playing on green grass, while a festive little paper boat drifts toward the horizon on cheerful waves. A normal country. Where miracles are the exception and not the rule that everyone expects every day. A normal country, where the candidates are not suspect billionaires mixed up in hundreds of controversial court cases that range from corruption to child prostitution. Exactly as Silvio Berlusconi is.

A normal country where there should not be characters like Beppe Grillo, who shouts his empty and rabid outrage, playing the card of boorish populism to which Italians, unfortunately, have been accustomed for centuries.

In a civilized country, in fact, Berlusconi would have already been in prison for a long while. But instead, making use of his inordinate wealth, he’s not only free, but even running (again) to lead the country.

More Chaos.

Beppe Grillo shouts. He destroys, yet, to build is something else. One needs to have real ideas and proven experience. A sense of moderation and respect for others. But too often those who shout possess neither the sense of moderation nor respect for others.

Even though I’ve written this post in English, I am Italian and I would like only to be a citizen of a normal country, where the young find work, the people pay their taxes and there is respect for others. I see instead a bad actor, a fraud, an old man with his face lifted by the scalpels of plastic surgeons, with the audacity to want to lead my country.

There is chaos in Italy. And Italy is our country.

 

 

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ANCORA TU, NON MI SORPRENDE LO SAI…

Vi ricordate quando Lucio Battisti cantava “ancora tu ma non dovevamo vederci più’? E come stai- domanda inutile…”. Gia’ proprio inutile.

Non so se a  Berlusconi  che racconta in giro di amare la musica anche se preferisce  l’immenso Apicella (a cui acquista la casa che questo non riesce a vendere, cosi’ poi non lo sputtana in tribunale*) a Lucio Battisti, questa strofa lo inspiri. Forse pero’ molti in Italia iniziano a chiederselo considerando che Berlusconi non sparisce nemmeno se usi l’ammoniaca. Proprio come un tanfo infernale.

Lo show patetico che ha esibito l’altra sera  nella trasmissione di Michele Santoro ne e’ l’ennesima prova. Lui torna. Torna sempre. Fino a quando le sue attività’ saranno in pericolo, Berlusconi continuerà’ a tornare. A riempire la televisione, i giornali, le radio di se stesso, delle sue bugie e delle allucinazioni che la sua mente pericolosa continua a partorire (in fondo lui e’ l’unto del Signore o una delle ultime: Scalfaro era di sinistra).

Sarebbe anche ora pero’ che i suoi avversari, che vanno dalle persone perbene e oneste a quei simpaticoni della sinistra che più’ mancina non si può’, imparino a fronteggiarlo nel modi giusto e  non cercando di voler essere  sempre i più’ intelligenti, con quell’arroganza da primi della classe, vero Santoro e Travaglio? Imponetegli le vostre domande e non  fatelo divagare come faceva la vispa Teresa. Incalzatelo, che di storie e prove ne avete a bizzeffe.  D’altronde di possibili domande pungenti se ne potrebbero creare a miriadi con tutto il marcio che Berlusconi e’ riuscito a produrre in Italia sia come imprenditore che come politico e’ ben provato e documentato. Dalla sua appartenenza alla P2, ai suoi affari marci con la buonanima di Craxi, all’acquisto della Villa San Martino ad Arcore che ha pagato 500 milioni delle gloriose lirette anche se tale villa era stata valutata 3 miliardi e mezzo. Oppure domandategli delle leggi ad personam che si e’ fatto fare negli ultimi dieci anni.  Chiedete a Sua Emittenza quanto sono costate agli italiani queste leggi: la Legge N 367 del 5 Ottobre del 2001, la N 248 del 7 Novembre 2002, la N 140 del 20 Giugno 2003, la N 112 del 3 Maggio 2004, la N 251 del 5 Dicembre 2005, la N 46 del 20 Febbraio 2006, la N 124 del 23 luglio 2008, la N 51 del 7 Aprile 2010.  Questo solo per iniziare.

Ecco, fategli domande dirette. Incalzatelo. Lui ha il dono orribile di portare tutto e tutti al suo livello, di scendere in basso talmente in basso che il grande Tex Willer direbbe ” a spalar carbone nelle miniere di Satanasso”. A volte, cari amici bisogna scendere in strada, togliersi la giacca e fare a pugni. Metaforicamente s’intende.

*Per dovizia di cronaca, la casa di Apicella e’ stata acquistata dall’Immobiliare Dueville, una delle molte casseforti immobiliari di Re Silvio, nel giugno del 2011, al prezzo di 313.187 euro. Il valore commerciale di un metro quadro nel quartiere Cecchina di Albano Laziale era all’epoca dell’acquisto 2,500 euro. 2,500X100 e’ uguale a 250,000

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IL MAGO MERLINO E SILVIO BERLUSCONI

Vicino alla città’ di Rennes nella Bretagna francese si trova la foresta di Paimpont. Secondo la tradizione locale vi si trova la tomba del Mago Merlino e i francesi vi si recano per lasciare messaggi e richieste al mago.

Sto considerando sempre di più’ la possibilità’ di fare un viaggio nel cuore della Bretagna e di presentare alla tomba di Merlino la mia richiesta : Ti prego fai sparire per sempre dalla faccia della terra Silvio Berlusconi. Non mi interessa che fine faccia purché sparisca per sempre dall’Italia (potrebbe andarsene in Russia dal suo amico e degno compare Putin). Il male che Berlusconi ha fatto all’Italia e agli Italiani, anche a quelli meno saggi che l’hanno votato e’ incalcolabile.

Se l’Italia fosse un paese serio, anche minimamente Berlusconi sarebbe già’ in prigione da un bel numero di anni. Purtroppo l’Italia non e’ un paese serio e dunque questo criminale si ripresenterà’ alle elezioni di Febbraio. Dall’inizio della sua carriera negli anni sessanta e’stato coinvolto in 109 processi e 2500 udienze che vanno dalla corruzione, all’associazione mafiosa alla concussione e alla prostituzione minorile. Quest’uomo ha speso più’ di duecento (200!) milioni di euro in avvocati per non andare a finire in galera. E’ stato piduista, socialista, ha corrotto, mentito, trattato tutte le istituzioni della Repubblica come se fossero suoi giocattoli personali. Rino Formica definì’ il contorno umano alla dirigenza del suo partito, quello socialista, come un circo di nani e ballerine. Vi ricordate? Anja Peroni, Sandra Milo, Gerry Scotti solo per citarne alcuni. Ma allora Come potremmo definire il sottobosco umano che circonda Berlusconi (Fede, Tarantini, Minetti).  Non c’e’ definizione per quella Corte dei Miracoli che Berlusconi ha creato.

Da qui a Febbraio Attentiallupo si occupera’ solo di lui. Di Sivio Berlusconi. Della sua storia politica e del male che ha fatto all’Italia.

Sperando pero’ che  magari Merlino intervenga davvero e lo faccia sparire.

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La Strizza di Obama

Lo ammetto.

Ho sempre pensato da quando l’ho visto parlare in televisione qualche anno fa, che Obama fosse supponente. L’arroganza di quello bravo, bello e che conosce sempre una verità’ in più’ di te. Ed essendo molto generoso, te la spiega.

Ma forse adesso Obama ha strizza. Che bella parola: Strizza. E’ figlia del dialetto romanesco e semplicemente significa Paura. Qualcosa che ti nasce dentro e simile a un piccolo malevole dybbuk, inizia a vivere dentro di te e ti stringe lentamente simile a una morsa ferrea ma gentile che dapprima non la senti ma che alla fine ti ammazza.

Un paio di giorni dopo aver perduto il dibattito televisivo contro Mitt Romney, Obama ha iniziato a lanciare grida di giubilo perche’ il tasso di disoccupazione e’ sceso per la prima volta sotto l’8%. Cercando di far apparire una vittoria di Pirro come Stalingrado dalla parte dei Russi.

Segnali di nervosismo. Di strizza appunto. di  insicurezza. Il campo di Obama sembra non avere un chiaro messaggio da mandare al paese. La gente quattro anni fa ha creduto alla sua promessa di change, ma oggi?

Certo e’ che nessuno si aspettava un Romney aggressivo, sicuro di se, un Mitt molto presidenziale. Ha compreso forse che e’ meglio abbandonare la retorica urlante del tea party (forse l’ha lasciata in appannaggio di Ryan) e si sta muovendo verso il centro dove in fondo si vince. Obama ha forse dimenticato, che Romney fino al giorno del dibattito e’ stato si, un pessimo uomo di campagna politica, ma in fondo si tratta sempre di uno che e’ stato un grande executive, cosa questa che agli americani piace.

Nel mio post precedente ho scritto di “sfide finte e court jester”. Ma forse ho dimenticato come in fondo gli Americani sono ancora abbastanza ingenui da credere alla televisione e dunque anche una sfida finta può’ far apparire un uomo di cartone come uno di marmo.

Comunque sia, credo che Obama ora ha paura.

Sente appunto, la Strizza.

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La Sfida (finta) e i “Court Jester” di Gianfranco Grande

Gli Americani amano i pubblici dibattiti dei candidati alle elezioni. Anche se in fondo tutti sanno che lo spettacolo molto spesso triste che i candidati offrono non e’ altro che un semplice “extra time” pubblicitario. Con domande troppo spesso scontate e con i giornalisti che purtroppo non fanno i veri giornalisti, bensì’ fungono da maestri di cerimonia. Ma si capisce in fondo fa “status” essere un moderatore di un dibattito presidenziale. Nonostante l’importanza del momento tutti, sia i giornalisti che i candidati si comportano quasi fossero Court Jester. Tipo Danny Kaye nell’omonimo film del 1956.

Riuscirà Romney a non dire stupidaggini? E’ questo uno dei grandi quesiti del primo dibattito.

C’e’ da sperarci perché  spesso  i candidati hanno avuto uscite troppo spesso ridicole. Come dimenticare il caro vecchio George Bush Jr durante la sua prima campagna presidenziale oppure il grande  Don Quayle? Comunque Romney e’ in buona compagnia: come non ricordare Gerald Ford nel 1976 che nego’ l’esistenza della supremazia sovietica nell’Europa Orientale degli anni settanta? Oppure l’urlo di Howard Dean nel 2004? O lo stesso padre di Mitt, l’allora governatore del Michigan nel 1967 durante le primarie repubblicane contro quel vecchio volpone di Richard Nixon?

Speriamo che all’ormai prossimo dibattito televisivo one dei due candidati ci faccia sorridere, che a piangere ci pensiamo da soli.

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